Rosso di sera è un romanzo storico, costruito sul filo della memoria, dove fatti e personaggi sono assolutamente reali.
Il protagonista è il diciottenne Arnaldo, che per sfuggire al reclutamento della Repubblica di Salò, sceglie la via della Resistenza e ne paga un prezzo altissimo: una ferita alla gamba destra che lo costringerà alla mutilazione. Al ritorno, dopo essere riuscito, con umilianti peripezie, a trovare un lavoro stabile e a formarsi una famiglia, dovrà affrontare una seconda e più devastante tragedia: il suicidio del figlio di soli diciotto anni.
Nella maturità, l’impegno profuso nella costruzione e direzione di un parco non sono per Arnaldo un rimedio sufficiente ai sensi di colpa. Né alla delusione di dover assistere, ribelle ma impotente, alle trasformazioni di una società da cui si sente sempre più escluso. Ma pur nella foschia del tramonto, resta ancorato alle proprie utopie.
È una storia avvincente e poetica, che ci dà il realismo dell’avventura umana e popolare della Resistenza, con le sue tragedie, passioni, domande e contraddizioni. Lo specchio di una generazione che ha speso il meglio di sé per un mondo solo in parte realizzato, e che non rinuncia a elaborare il proprio sogno anche quando si vede sottrarre, attraverso l’offuscamento di certi valori e il revisionismo storico, le ragioni profonde delle proprie scelte.